Una mostra a Milano sui programmi spaziali della NASA!!!
Perchè mi affascina?
Sono nata il 27 luglio del 1969, sin da piccola ho sentito i racconti di quando, il 20 luglio 1969, tutto il mondo guardava la Luna attraverso uno schermo in bianco e nero (e in questi casi come si fa a dire che la televisione è un danno) in attesa dell’allunaggio (lo so è sempre un atterraggio ma la definizione allunaggio mi piace molto anche se non corretta), forse uno dei primi veri avvenimenti social. E io sono nata pochissimi giorni dopo e scherzando da piccola dicevo che ero stata portata giù dalla Luna dagli astronauti. Ovviamente da grande volevo fare l’astronauta, perchè dopo aver messo piede sulla Luna tutto sembrava possibile per l’uomo. Credo che tutto questo abbia costituito una specie di imprinting per me, l’esplorazione, la ricerca costante del limite, la frontiera, utopia, l’infinito, questo anelito dell’uomo ad andare sempre oltre i limiti per migliorarsi.
Tutto questo è quello che rappresentano per me i programmi spaziali, non solo quelli della NASA.
Anche ora con i rover su Marte, la sonda Cassini che si è appena tuffata su Saturno, il telescopio Hubble, …
Come si coniuga tutto questo con i temi del blog?
Forse perchè penso che la costruzione di mondi, l’idea di superare i limiti siano in qualche modo figli del pensiero computazionale, questo sconosciuto, questa entità astratta, che per me significa avere qualcosa di limitato e puntare all’infinito. Superare i limiti, i vincoli imposti dalle forze, come ad esempio quella di gravità e, semplicemente, volare…
Dietro tutto c’è matematica, informatica, creatività, senza immaginazione non ci sarebbe nulla, e null è molto diverso da zero, come sanno bene gli informatici, perchè anche per immaginare zero ci vuole creatività.
Dal 27 settembre al 4 marzo a Milano Lambrate – Spazio Ventura XV
A Human Adventure